I bambini rischiano più degli adulti, in caso di incidente, di essere proiettati in avanti o fuori dell’abitacolo a causa della loro taglia ridotta. E questo vale sia per i lunghi viaggi in autostrada che per i brevi tragitti in città. Inoltre, la scarsa resistenza muscolare e la delicatezza degli organi li espongono maggiormente al rischio di lesioni. Per questo, oltre che per un preciso obbligo di legge (Art. 172-Codice della strada), i bambini devono sempre viaggiare con gli appositi sistemi di ritenuta, fin dal loro primo percorso in auto.
Secondo quanto previsto dalla normativa del Codice della Strada, tutti i bambini di età inferiore ai 12 anni e di altezza inferiore al metro e cinquanta di statura devono essere assicurati attraverso un apposito “sistema di ritenuta”, il seggiolino auto.
Nel caso in cui il bambino inferiore ai 12 anni ma superiore al metro e cinquanta di altezza, decade l’obbligo in quanto il bambino è in grado di utilizzare le normali cinture di sicurezza del veicolo. I bambini vengono classificati in base al peso, e divisi in appositi gruppi, per ognuno dei quali è previsto un “sistema di ritenuta” apposito.
Ormai sono numerosi i produttori di seggiolini auto, fondamentale quindi assicurarsi sempre che il prodotto acquistato sia conforme alle più recenti normative. Per essere sicuri che il seggiolino abbia ottenuto l’omologazione deve essere dotato di una delle seguenti sigle: ECE R44-02, ECE R44-03, ECE R44-04. Per essere sicuri del prodotto acquistato si devono tradurre i numerosi codici che lo caratterizzano.
Nel dettaglio: ECE R44: si tratta della normativa di omologazione. 02-03-04: sta ad indicare a quale normativa si riferisce (dalla più vecchia alla più recente), con conseguente aumento degli standard di sicurezza. L’acquirente troverà anche una combinazione di numeri che sta a rappresentare il numero progressivo di produzione.
Il codice E seguito da un numero indica il marchio internazionale di omologazione ed il Paese nel quale il passeggino ha ottenuto la stessa (l’Italia è rappresentata dal numero 3). La scritta Universal vuol dire che il seggiolino è utilizzabile su qualsiasi tipologia di vettura in commercio. Una scritta indicante un range di peso sta ad indicare per quale “gruppo” di bambini il seggiolino è utilizzabile: – sotto i 10kg (0-9 mesi circa): Gruppo 0, deve essere montato in senso contrario al senso di marcia nel caso in cui il bambino pesi meno di 6kg (sistema detto “navicella”).
La legge ne vieta il montaggio sul sedile anteriore del passeggero nel caso in cui l’auto sia dotata di airbag; – sotto i 13kg (0-15 mesi circa): Gruppo 0+, rispettano quanto detto per il precedente gruppo, ma assicurano una maggiore protezione per la testa e per le gambe (sistema detto “ovetto”). La legge ne vieta il montaggio sul sedile anteriore del passeggero nel caso in cui l’auto sia dotata di airbag; – tra i 9kg ed i 18kg (9 mesi a circa 4 o 5 anni): Gruppo 1, vengono montati nel senso di marcia e devono essere fissati con le cinture di sicurezza. Possono essere montati sul sedile anteriore del passeggero, ma in tale caso deve essere disattivato l’airbag, se l’auto ne è dotata. – tra i 15kg ed i 25kg (4-6 anni circa): Gruppi 2, non sono altro che dei cuscini dotati di braccioli che devono essere ancorati mediante l’uso delle cinture di sicurezza e di un apposito sistema di ancoraggio.
Possono essere montati sul sedile anteriore del passeggero, ma in tale caso deve essere disattivato l’airbag, se l’auto ne è dotata. – tra i 22kg ed i 36kg (6-12 anni circa): Gruppo 3, non sono altro che dei cuscini senza braccioli che permettono al bambino di raggiungere l’altezza corretta per poter utilizzare in totale sicurezza le cinture di sicurezza dell’auto. Possono essere montati sul sedile anteriore del passeggero, ma in tale caso deve essere disattivato l’airbag, se l’auto ne è dotata.
Il mancato utilizzo del seggiolino, oltre a mettere a repentaglio la salute del bambino, espone anche a sanzioni.La multa applicabile varia tra i €70 ed i €285. La patente viene decurtata di 5 punti. Il trasporto dei bambini sui veicoli è regolato dall’articolo 172 del codice della strada, (modificato dal decreto legislativo n.150 del 13 aprile 2006), dalla normativa europea e con una circolare attuativa (pdf 527 kb) del ministero dell’interno.
Sicurezza Stradale
Le campagne di sicurezza stradale ovvero la comunicazione come strumento irrinunciabile di prevenzione. Per alzare il livello di sicurezza sulle strade ci vuole un cambiamento culturale, costruito anche attraverso un linguaggio adeguato soprattutto se i destinatari della comunicazione sono i giovani.
Attraverso le proprie campagne di sicurezza sulle strade, la Polizia Stradale si impegna ogni giorno nelle scuole ed in altri eventi rivolti ai giovani perché si diffonda la consapevolezza dei rischi e in modo che la sicurezza diventi uno stile di vita.
Per la tutela della sicurezza stradale la Polizia Stradale ha sviluppato una rete di collaborazioni con istituzioni, enti, associazioni e privati. L’idea è che solo una sicurezza partecipata e condivisa da tutti gli attori della sicurezza Stradale, quindi anche da tutte le persone che circolano con i loro veicoli sulle strade, può consentire il raggiungimento dell’obiettivo della Commissione europea di dimezzare la mortalità per incidente stradale.
Tra i suoi impegni la Polizia Stradale promuove da sempre una collaborazione stabile con i Ministeri che sono interessati ai temi della circolazione stradale, con l’ANAS, con l’AISCAT e le diverse concessionarie autostradali, con l’ACI, con associazioni e albi professionali. Sono state anche avviate forme di partenariato – pubblico e privato – utili ad approfondimenti sulle dinamiche, anche sociali e ambientali, del fenomeno infortunistico.
Sicurezza Alimentare
Nonostante l’importanza di una corretta educazione alimentare, i genitori non sembrano essere all’altezza di influenzare le abitudini alimentari dei loro figli.
La famiglia incide sempre meno sull’alimentazione, e i gusti dei bambini sempre più si formano fuori casa. A sostenerlo è una ricerca americana che ha riscontrato come sono amici e modelli pubblici a incidere più dei genitori nel formare le abitudini alimentari.
La debolezza della famiglia nell’ insegnare la corretta alimentazione col passare del tempo e delle generazioni diventa sempre più accentuata.
A tal proposito il professor Wang, uno degli autori della ricerca, spiega: “Probabilmente questo fenomeno è legato al fatto che le abitudini alimentari delle persone giovani sono influenzate da molti fattori complessi e l’ambiente famigliare è solo uno di questi con un ruolo limitato.
Piuttosto che concentrarsi solo sui genitori, sarebbe utile dare maggiore attenzione all’influenza di altri fattori sulle abitudini alimentari dei ragazzi come la scuola, i cibi locali e l’influenza dei coetanei nonché le politiche alimentari dei governi e quelle che regolano le scelte delle mense scolastiche”.